lunedì 11 febbraio 2013

Masterchef: ci ho provato anche io!


Ebbene sì, anche io ho partecipato alle selezioni per partecipare a Mastechef, nello specifico Masterchef Italia 2, perchè alla prima edizione non mi avevano neanche più ricontatta dopo la prima telefonata.
Ma partiamo dall'inizio: era fine febbraio 2012 e mandai il questionario per partecipare dal sito di Sky, incrociando le dita e sperando che, diversamente dalla telefonata di 2 minuti dell'anno precedente, potessi, scrivendo, esprimere di più chi sono e cosa voglio, le mie passioni, eccetera eccetera.

Dopo due settimane vengo convocata ai "segretissimi" provini che si tengono a Milano: devo portare un piatto preparato a casa che potrò solo riscaldare con un microonde ed impiattare.
Panico, angoscia, eccitazione!!!  Avevo mille ricette in mente ma nessuna si prestava all'essere riscaldata decentemente in un microonde o ad essere trasportata all'alba sulla metropolitana.
Alla fine decido per un piatto che già facevo e che rielaboro per l'occasione: petto di piccione arrosto.
Lo so, hanno fatto una mistery box proprio settimana scorsa con il piccione: che io li abbia ispirati? Chi può dirlo...ad ogni modo è stata un'esperienza divertentissima, non so se la rifarei più che altro per la tensione e perchè ho timore che il maritino non si presterebbe a mangiare per una settimana la stessa cosa affinchè io possa produrne una versione perfetta!
Non sto a dirvi che dopo aver mangiato piccione per dieci giorni prima del provino ho il divieto assoluto anche solo di pronunciarne il nome in casa.
In compenso gli chiesi di accompagnarmi (era permesso un accompagnatore a persona) e si divertì forse anche più di me, con tutte le riprese che ci hanno fatto prima e dopo i provini, a farci urlare a squarcia gola "Masterchef" con le braccia alzate, oddio che ridere...ogni tanto quando gli cucino qualcosa di speciale me lo rifà a tavola...rido fino alle lacrime!


Questa è la ricetta, a me ormai vietata...provateci voi!

Due piccioni
1 grossa patata a pasta gialla
1 cipolla rossa di piccole dimensioni
aceto balsamico
miele
pasta brisè (io per l'occasione la feci a mano, ma voi compratela che fate prima)
fagiolini una manciata
3 fette di speck
1 carota, 1 gambo di sedano, mezza cipolla bianca
burro
sale

Mi rendo conto che il piccione non si trova dappertutto, si lo so, le nostre piazze ne sono piene ma servono giovani piccioni di allevamento. Io li reperisco facilmente al Carrefour, voi provate a chiedere in una polleria se non li trovate dal vostro rivenditore di fiducia.
I piccioni vanno incisi nella parte dello sterno per recuperare il petto, facendo attenzione a non rovinare la carne, poi togliamo la pelle e il resto della carcassa lo rompiamo grossolanamente per fare il fondo che ci servirà a nappare la carne.
Quindi in una capiente pentola con bordi alti mettiamo un filo d'olio e una noce di burro, la carota, il sedano e la cipolla tagliati a pezzi (non troppo fini, non serve) e i resti dei piccioni, copriamo a filo con l'acqua e lasciamo che si consumi tutta, a fuoco lento, poi filtreremo i succhi e se la salsa risultasse troppo liquida la monteremo leggermente (con una frusta e un cucchiaino di burro e farina).
Ma torniamo ai nostri petti di piccione, li rosoliamo in una noce di burro, due minuti per lato e poi li mettiamo in forno caldo, 180 ° per 4 minuti. Il piccione è una carne, come l'anatra, che non va cotta troppo, altrimenti si rischia che diventi stopposa.
Per i contorni abbiamo dei fagiolini verdi lessati, ma ben consistenti, non troppo molli, che avvolgeremo in tre "fascine" con le fette di speck e passeremo velocemente con poco burro in padella.
Per le patate che fanno da decorazione ai petti, le peliamo e affettiamo sottilmente con una mandolina, poi le adagiamo in una teglia che abbiamo foderato con carta forno, a formare un fiore, le spennelliamo con del burro fuso (si lo so, io uso molto burro... fatevene una ragione) e mettiamo in forno, anche qui 180° andranno bene, fino a che non risultino colorate ma non bruciate, mi raccomando!
Infine terminiamo con la tarte di brisè con cipolle caramellate all'aceto balsamico: per la tarte ritagliate un cerchio di pasta brisè e sistematelo in uno stampo da muffin, all'interno mettete dei fagioli o quello che volete per fare una cottura in bianco della pasta. Nel forno fino a che non si colora e poi lasciate raffreddare prima di togliere i fagioli.
Per le cipolle caramellate invece procediamo tagliandole sottilmente a Julienne, lasciandole imbiondire nel burro e, quando sono morbide, spruzzandole di aceto balsamico e versandovi un cucchiaino di miele.
Appenano accennano a caramellare toglietele dal fuoco, quando saranno tiepide potrete versarle nella tarte di brisè.

Sì, in effetti non era esattamente una ricetta facile, è quello che mi ha detto anche lo chef che mi ha intervistata, ma a me andava di dare il 110% e così ho fatto. Divertita tanto, delusa un poco, ma sono guarita quasi subito...

Petto di piccione rosato al forno, con fagiolini e gallette di patate, tarte con cipolle caramellate all'aceto balsamico

Questa foto è stata "rubata" un secondo prima di presentare il piatto ai selezionatori, di sfuggita con il telefono... spero si riescano ad individuare i singoli ingredienti...



4 commenti:

  1. Immagino il divertimento! A me prenderebbe il panico e non riuscirei a fare nulla...
    Un bacione e complimenti per il piccione ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie! in effetti è una carne buona e sottovalutata..tutti si immaginano di mangiare quelli di Piazza Duomo..

      Elimina
  2. Ciao Dany, sei stata carinissima nel commento lasciato sul mio blog... è bello ci siano persone che hanno la mia stessa passione e la voglia di avere un angolino tutto per se dove esprimere se sstessi! Appena grazia.it inserirà il tuo blog fammi sapere che ti voto ;-)
    Simona

    RispondiElimina