lunedì 24 dicembre 2012

Speciale Natale: i biscottini natalizi

Terzo e ultimo appuntamento con le ricette di Natale, questi biscotti fanno parte del mio repertorio da più di quindici anni, scovai la ricetta su una di quelle riviste di cucina che propongono ricette facili e veloci e da allora, ogni anno, li preparo per regalarli ad amici e parenti.
Li trovo molto delicati e preferisco utilizzare formine non troppo grandi, io li faccio sempre a forma di alberello, ma voi potete farli con la forma che desiderate e accompagnarli magari con una bella crema al mascarpone, così tanto per non farsi mancare nulla!

Ingredienti per 40-50 biscotti
150 gr farina 00
120 gr nocciole tostate e sgusciate
70 gr zucchero
100 gr burro
1 uovo
1 cucc.no lievito

Tirate fuori il burro dal frigo e fatene dei cubetti.
Mischiate in una ciotola farina e lievito (io li setaccio sempre un po'), aggiungete lo zucchero e le nocciole che avrete tritato con un robot da cucina.
Disponete il tutto a fontana e al centro inserite il burro a cubetti, iniziate ad impastare con le mani facendo delle grosse briciole, quando tutto l'impasto sarà composto da briciole potete unire l'uovo.
Impastate e ottenete una palla che avvolgerete di carta di alluminio per riporla in frigo almeno 20 minuti. L'impasto, vedrete, è molto morbido, io ne lavoro poco alla volta con le formine e il resto lo rimetto in frigo perchè altrimenti diventa difficile da utilizzare.
Il forno va portato a 180°, la teglia foderata di carta forno e i biscottini disposti su più file, non ci metterete molto, cuociono in un istante, toglieteli appena vedrete che i bordi si colorano.

Buon Natale!!


lunedì 17 dicembre 2012

Speciale Natale: Cappone in crosta

Eccoci al secondo appuntamento con le ricette di Natale. Questa speciale ricetta viene direttamente dalla gloriosa cucina di Astrid Vinatzer di "Il Giardino dei Sapori" ed è una di quelle ricette furbe che con una fava prendi due piccioni.
A Natale è tradizione, almeno "qui al nord", di fare gli anolini in brodo di cappone, con il problema che poi questo cappone in qualche modo bisogna pur mangiarlo. Astrid ha trovato questa gustosa soluzione per portare in tavola il cappone in una veste nuova e davvero stuzzicante.

Gli ingredienti (per 14 persone):

Per la farcia
1 cappone lessato con cui avete fatto precedentemente il brodo
400 gr carne trita (vitello e maiale)
200 gr salsiccia
50 gr parmigiano
200 gr castagne precotte
200 gr pancarrè
1 uovo per l'impasto
erbe aromatiche (io preferisco la salvia)
noce moscata
sale e pepe q.b.

Per la crosta
1 uovo per dorare la pasta sfoglia
2 rotoli di pasta sfoglia già pronta

Uno volta raffreddato il cappone togliete tutte le ossa e riducete a pezzetti di piccole dimensioni la carne.
Aggiungete la carne del cappone a tutti gli ingredienti della farcia, mescolate per bene, salate e pepate.
Prendete una teglia che avrete rivestito di carta forno, stendete i due rotoli di pasta sfoglia in modo da riuscire a sistemarvi tutta la farcia (se non avete una teglia abbastanza grande potete fare due pasticci separati).
Versate il composto al centro della sfoglia cercando di sistemarlo bene e date una forma allungata, chiudete la sfoglia in modo che non vi siano parti scoperte, spennellate con l'uovo sbattuto per dare colore alla sfoglia.

Infornate ora per 30-40 minuti a 180°, prima di servire lasciate raffreddare un po' per evitare che la sfoglia si rompa.

Ecco una bella foto del cappone in crosta direttamente da uno dei corsi di Astrid


lunedì 10 dicembre 2012

Speciale Natale - Terrina di coniglio

Iniziamo a pensare un po' al menù di Natale e lo facciamo con una terrina perfetta per un antipasto diverso dal solito e molto delicato.
Per farla non sono necessarie doti da chef superstellato ma serve una buona manualità, soprattuto per la copertura di pancetta che va fatta a puntino, senza lasciare spazi vuoti e allineando per benino tutte le fette.
La ricetta l'ho presa dal libro di ricette della scuola di cucina Le Cordon Bleu che mi sono letta per benino la scorsa estate, ho appuntato alcune ricette che ho poi rifatto e questa è proprio la prima che ho sperimentato.

Veniamo al dunque: gli ingredienti per la farcia

1.5 Kg di coniglio (se siete schifiltosi e non volete disossarne uno intero, prendete le cosce e il busto, li vendono a pezzi, voi dovrete solo togliere le ossa, ma non è come disossare da zero ...)
2 scalogni
2 uova
150 ml di panna da cucina
2 cucchiai di pistacchi sgusciati
1 cucchiaio di mirtilli essiccati
2 cucchiai di prezzemolo tritato
noce moscata
sale e pepe qb

per la copertura:
200 gr circa pancetta tesa a fette, dolce (non usate il bacon!!), la quantità è direttamente proporzionale alla terrina che utilizzerete
300 ml di gelatina liquida (che farete con i dadi o le bustine che si trovano facilmente al supermercato)

Dopo aver fatto conoscenza con il vostro coniglio procedete prelevando la carne, tenendo i pezzi migliori da parte e utilizzando gli altri per la farcia vera e propria.
Diciamo che dovete fare uno strato di pezzi interi, quindi regolatevi di conseguenza.
Una volta messi da parte i pezzi interi, prendete gli altri e metteteli in un mixer e sminuzzateli insieme agli scalogni, aggiungete poi uova e panna, mixate ancora e poi versate in una bacinella il composto aggiungendo gli altri ingredienti della farcia lasciando da parte 4 o 5 mirtilli.
La farcia ora è pronta. Ora dobbiamo foderare la terrina che deve essere del tipo in foto, quindi con un coperchio bucato per fare uscire il vapore. Se non la trovate potete sempre coprire una terrina con della carta in alluminio

Preriscaldiamo il forno a 180°.
La terrina va foderata accuratamente con le fette di pancetta, che si sormontano l'un l'altra, senza lasciare spazi, poi aggiungete metà della farcia sul fondo e adagiate i pezzi di coniglio interi


Coprite poi con la restante farcia e richiudete con le fette di pancetta, in modo da coprire perfettamente tutta la superficie della terrina.
Sistemate nel forno per un paio di ore a bagnomaria (quindi inserite la terrina in una teglia più grande e aggiugente 2 dita d'acqua nella teglia).
Una volta pronto, lasciate intepidire, decorate con i mirtilli che avete tenuto da parte e versate la gelatina liquida, lasciate raffreddare per bene alcune ore in frigorifero prima di servire.
Questo è un piatto furbo che potete tranquillamente preparare anche il 23 dicembre e tenere in frigorifero fino al pranzo del 25 perchè la gelatina lo conserverà perfettamente.







lunedì 3 dicembre 2012

Il pollo di zia Liz dalla fredda Scozia

L'inverno è arrivato, con tutte le sue cose positive: il Natale, i maglioni caldi caldi, la cioccolata con panna ... e quelle negative: il freddo!
Per combatterlo, almeno a tavola, io adoro cucinare degli stufati e questo è proprio meraviglioso.
La ricetta viene dalla Scozia, dalla mia amica Lorna che l'ha ricevuta a sua volta da Liz, zia Liz, un'amica di famiglia con la passione della cucina.
Bando ai convenevoli, eccovi subito gli ingredienti per 6-4 persone (6 se lo servite come secondo, 4 se è un piatto unico)

8-12 cosce di pollo senza pelle (ho usato con successo anche le sovraccosce)
1 spicchio d'aglio
6-8 scalogni spelati e lasciati interi
mezzo bicchiere di aceto di vino rosso
mezzo bicchiere di olio di oliva e.v.
1 bicchiere di prugne secche denocciolate
mezzo bicchiere di olive verdi denocciolate
mezzo bicchiere di capperi dissalati
6 foglie di alloro.

Utilizzando il celeberrimo sacchettino per i congelati mettete tutto quanto dentro, compreso il pollo, e sistemare in frigo a marinare per una notte.
La mattina dopo sistemate il tutto in una capiente pentola (meglio quelle di ghisa), aggiungete un bicchiere di vino bianco e un cucchiaio di zucchero grezzo.
Cuocete a fuoco lento per 50 minuti.
A vostra scelta potete anche utilizzare il forno a 170° e lasciare scoperto.
Una volta pronto, guarnite con prezzemolo tritato fresco.
E' uno di quei piatti che più si riscaldano meglio è, quindi potete prepararlo anche il giorno prima e sarà ottimo (riscaldatelo per almeno 20 minuti coperto).


lunedì 26 novembre 2012

Polpo alla Luciana, un antistress "naturale"

Nulla è più rilassante e liberatorio della battitura del polpo. Potete sfogare  tutte le vostre tensioni della giornata cucinando un bel polpo, e siccome prima di cucinarlo, se è fresco, va battuto per rompere le fibre così che la carne sarà più tenera, nella mia cucina si assiste ad un vero rituale, a cui anche i miei figli ormai partecipano.
Mettiamo il polpo fresco in un bel sacchetto, lo avvogiamo nella carta e poi in un altro sacchetto e poi lo iniziamo a sbattere sul piano di marmo della cucina, 3, 4 "lanci" a testa.
I bambini si divertono, io scarico le tensioni che altrimenti investirebbero il maritino e ... il maritino mangia felice e contento il polpo..meglio di così...

Gli ingredienti di questo polpo scaccia stress sono:

1 kg di polpo (fresco se volte includere l'opzione antistress)
200 gr polpa di pomodoro (o pelati)
un bicchiere di vino bianco
uno spicchio d'aglio
peperoncino, sale e pepe q.b.
una foglia di alloro
olio EVO
prezzemolo per spolveratina finale

Dopo aver lavato bene il polpo e averlo tagliato a pezzi non troppo piccoli (4-5 cm), versate in una casseruola dal bordo alto, l'olio, l'aglio e un pizzico di peperoncino, fate rosolare un minuto e poi versate subito il polpo.
Lasciate che prenda colore, mescolate un paio di volte e aggiungete il vino.
Una volta che il vino è evaporato potete aggiungere la polpa di pomodoro, mescolate e lasciate ridurre un po'. Attendete circa 10 minuti, salate e pepate e poi coprite la casseruola lasciando cuocere almeno mezz'ora. Assaggiate in modo da essere sicuri che il polpo sia cotto a puntino, versate in un bel piatto di portata e spolverate con prezzemolo tritato fresco.


Io ho sistemato il mio polpo su delle fette di pane pugliese, ecco qui

domenica 11 novembre 2012

Vellutata "Purple Rain"

Sì lo ammetto il nome è un po' inquietante, ma lego da sempre questo colore alla canzone di Prince, quindi mi è sembrato carino battezzarla così.
Non si tratta che di una vellutata fatta con verdure particolari, che magari non si trovano proprio dappertutto, ma che per questo colore così "diverso" rendono il piatto davvero unico.

Innanzitutto parliamo delle patate viola o "Vitelotte" originarie del Perù che hanno sia la buccia che la polpa tendenti al viola, eccole qui:



Io le trovo al Carrefour, se ne avete uno in zona potete cercarle lì o dal vostro verduraio di fiducia che però ve le farà pagare quanto l'oro perchè costicchiano...quindi la grande distribuzione in questo caso assorbe un po' il costo di queste pepite viola.

Poi tocca alle carote nere, che trovate facilmente all'Esselunga. Anche di queste allego foto così vedete di che bel colore è la polpa.


Vi do indicazioni su dove trovarle perchè io ci ho messo un po' a reperirle, non ho interessi particolari, voglio solo essere utile :-)

Dunque procediamo con la ricetta della vellutata che mi è stata ispirata da Astrid Vinatzer della scuola di cucina "Il Giardino dei Sapori" di cui vi parlerò tra qualche post. La ricetta di Astrid prevedeva l'uso delle sole patate viola con l'aggiunta di vaniglia, che io ho sostituito con le carote.

Ingredienti per 4 persone:

8 patate viola
4 carote nere
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
olio extra vergine
sale e pepe q.b.

fettine di pancetta per la guarnizione

Iniziamo a fare un soffritto con la cipolla tritata e l'aglio (lasciatelo intero in modo da recuperarlo facilmente) nell'olio caldo. Una volta che la cipolla è ben soffritta, togliete l'aglio e aggiungete le patate a cubetti e le carote a rondelle, rosolate bene in modo che si insaporisca il tutto, salate e aggiungete acqua fino a coprire gli ingredienti nella pentola.
Nel frattempo che le nostre verdure si cuociono, soffriggiamo in un tegame senza alcun condimento le fettine di pancetta che avremo prima tagliato a striscioline, una volta diventate belle croccanti le mettiamo da parte.
Verificate che le patate siano ben cotte e poi frullate il tutto aggiungendo un po' d'acqua se la vellutata vi sembra troppo densa.
Al posto dell'acqua potete usare del brodo vegetale per dare del gusto in più alla vellutata.
Sistemate nei piatti fondi e decorate con i bastoncini di pancetta e un filo d'olio.
In queste serate autunnali e piovose è l'ideale per scaldarsi!


martedì 30 ottobre 2012

Ravioli melanzane e feta

Questa è senza dubbio la ricetta di pasta ripiena che più mi richiedono a casa. Tanto da rimanerci male quando invece di questa faccio i ravioli di magro, perchè una volta che si è provato questo ripieno crea dipendenza...
Il procedimento è lunghino quindi non mi dilungherò troppo sulla "pastificazione" concentrandomi maggiormente sul ripieno.
Scordavo di dirvi che mi sono ispirata ad una ricetta di Laura Ravaioli, che mi incuriosì molto quando la vidi nel suo programma perchè decantava questo ripieno, tanto che lo uso anche semplicemente spalmato sui crostini.

Per 4 persone

per la pasta
300 gr farina 00
3 uova
1 pizzico di sale

per il ripieno
1 kg di melanzane lunghe
1/2 cucc. di aceto bianco
1/2 cucc. di cipolla bianca tritata
125 gr feta
1 cucc.no prezzemolo tritato
1 pizzico di origano secco
50 gr olio evo
sale e pepe q.b.

per il sugo
pomodorini pachino o ciliegini, olio evo, aglio, parmigiano, peperencino, menta
sul sugo non ho le grammature, io lo faccio ad occhio, quindi direi 400 gr di pomodori, ma poi vedete voi se vi piace tuffare i ravioli nella salsa o che sia meno abbondante e magari più ristretta.

Incominciamo con la pasta:
Sistemiamo a fontana la farina e in una fondina a parte sbattiamo le uova con il pizzico di sale, mettiamo le uova all'interno della fontana, iniziando ad impastare prima con la forchetta e poi con le mani. Lavoriamo l'impasto fino a che è bello elastico, poi copriamolo con la pellicola trasparente e lasciamolo riposare.

Prima di fare la pasta vi consiglio di mettere ad arrostire le melanzane così risparmiate tempo.Quindi prendiamo le melanzane che avremo lavato ma che saranno integre (lasciate il picciolo e non fate alcuna incisione) e mettiamole su una piastra rovente che avrete già riscaldato, io uso una di quelle bistecchiere in ghisa. Le melanzane vanno girate di tanto in tanto, fino a che sembrano quasi svuotate.
Quando le melanzane saranno pronte e quindi avranno perso una buona quantità d'acqua, facendo attenzione perchè sono roventi, spostatele su un tagliere, apritele e prendete la polpa con un cucchiaio.
Ora, se avete in casa uno di quegli strofinacci di lino della nonna (io ce l'ho!!!) è venuto il momento di usarlo, perchè è perfetto per strizzare le melanzane!!!
Mettete la polpa all'interno dello strofinaccio, richiudetelo formando una palla e strizzate delicatamente, uscirà ancora un po' d'acqua.
Dopodichè le melanzane sono pronte.
Le mettiamo in un mixer e aggiugiamo tutti gli ingredienti del ripieno, azioniamo il mixer e il gioco è fatto.

Stendiamo ora la pasta con la sfogliatrice. la stendiamo sul tagliere di legno (non quello di plastica, per la pasta ci vuole quello di legno), mettiamo delle piccole porzioni di ripieno (io uso la sac à poche ma va bene anche un cucchiaino) e poi ricopriamo con dell'altra sfoglia e ritagliamo i ravioli. Potete fare anche delle mezzelune, dipende dalla vostra fantasia.

Per il sugo non stò a dilungarmi, faccio un soffritto con olio e aglio, aggiungo i pomodorini e il peperoncino.
Una volta che i ravioli sono quasi pronti li tolgo un minuto prima dall'acqua e li butto nel sugo per fargli finire la cottura nel pomodoro in modo che siano ancora più saporiti, condisco con una bella grattuggiata di parmigiano e qualche fogliolina di menta.

Mamma mia...mi è venuta voglia di rifarli ...!!!



questa è la variante con utilizzo del ripieno su una tartelletta di brisè che ho usato per il buffet del mio compleanno ...



questa è la variante con un sugo a cui ho aggiunto olive nere e verdi...


venerdì 19 ottobre 2012

BUTTERFLY CUP CAKES... ovvero: Pasticcini Farfalla!!!

Non sono una patita di dolcetti e affini, soprattutto di quelle cose piene di coloranti che vedo tanto in giro in questo periodo.
Però questi qui mi sono piaciuti subito, sarà che la mia collega britannica me li ha tanto decantati, che ho deciso di farli.
La foto è terribile perchè scattata con un cellulare di penultima generazione che non rende giustizia ai deliziosi dolcetti.

La ricetta l'ho presa da qui, dove trovate anche le foto del procedimento:



Per fare 15 dolcetti ci servono:

115 gr di burro
112 gr di zucchero
mezzo cucc.no di estratto di vaniglia (io ho messo un quarto di bacca)
2 uova grandi, leggermente sbattute
225 gr di farina setacciata
145 ml di latte
1 bustina di lievito per dolci

Per il ripieno:

200 ml di panna da montare
1 cucc.no di zucchero a velo
la vostra marmellata preferita (io ho messo quella di amarene)
zucchero a velo per decorare

Pre-riscaldate il forno a 180-200 gradi.
Preparate la teglia con i buchi per i cup cakes con gli appositi pirottini


Sbattete il burro con lo zucchero e la vaniglia con un mixer, ottenete una crema.
Aggiungete un po' alla volta le uova sbattute nel composto, sempre mescolando.Quando tutto è ben amalgamato aggiungete metà della farina e mescolate, mettete metà del latte, mescolate ancora e poi ripetete fino a che farina e latte sono finiti.

Una volta che avrete ottenuto l'impasto ben amalgamato versate il contenuto nei pirottini (l'ho visto fare recentemente con il "fa palle" per il gelato, secondo me è un'idea geniale..) fino quasi a poco più della metà del pirottino.


Cuocete per circa 13-15 minuti, fate la prova stuzzicadenti per verificare che siano cotti prima di toglierli dal forno.
Lasciate raffreddare e poi tagliate la sommità dei cup cake come se steste disegnando un cono, senza rompere la parte che state togliendo.

La sommità che avete tolto al cup cake va ora tagliata in due per fare le ali della farfalla
All'interno del vostro cup cake senza "testa" mettete un cucchiaino di marmellata e un cucchiaio di panna che avrete montato, ben fredda, con lo zucchero a velo.

Ora potete posizionare le "ali" ed ecco a voi i flying cup cakes!!!! ah no... i


BUTTERFLY CUP CAKES!

Ho decorato con un altro gocciolino di marmellata e...ovviamente lo spolvero di zucchero a velo finale è d'obbligo...








 

martedì 9 ottobre 2012

Crema al whisky con cubetti di caffè

Questa sera invece di proporre un piatto laborioso vi propongo un cocktail per il dopocena...per rilassarvi dopo una giornata di lavoro che, se è stata movimentata anche la metà della mia, ne avete proprio bisogno.
Il giorno prima mettete la bottiglia di crema al whisky in frigo e preparate una moka da 2/3 tazze e una volta che il caffè si sarà raffreddato versatelo nel contenitore di plastica per fare i cubetti, il fa' cubetti..appunto..
Versate un po' di crema al whisky semplice (esistono quelle aromatizzate ma non vanno bene) nel vostro bicchiere preferito, così per coccolarvi, e metteteci qualche cubetto, attendete prima di bere, in modo che i cubetti inizino a sciogliersi e l'aroma del caffè si mischi con quello della crema.
Buona serata...

sabato 6 ottobre 2012

Osteria Antico Giardinetto - Venezia

Il maritino, per la mia entrata ufficiale negli "anta", mi ha regalato un romanticissimo week end a Venezia. Non si è accontentato di prenotare treno e albergo ma ha scelto con dovizia anche i ristoranti per le due serate. Questo è uno dei due, merita 5 stelle perché non solo è situato in un angolo incredibilmente romantico e isolato dalla miriade di turisti che assediano la città 365 giorni l'anno, ma ha quella cura per il dettaglio che fà davvero la differenza.
Partiamo dalla location, un vicolo stretto stretto dal nome un po' inquietante (calle dei morti) sul quale si affaccia una porticina con una insegna vintage. Si entra direttamente nel "giardinetto", uno spazio che non ti aspetti, pochi tavoli, una tenda parasole che la sera serve a mantenere la giusta privacy. In sala la deliziosa moglie dello chef, una giovane signora che viene da S. Pietroburgo, si occupa del servizio in modo discreto e puntiglioso ma con un fare leggero.
Lo chef, Virgilio Iezzi, continua la tradizione di famiglia ma con lo sguardo ad una cucina più eclettica anche se continui sono i richiami alla tradizione veneta.
Gli antipasti "crudi" e il misto veneziano ci hanno colpito per la loro freschezza, la presentazione e l'armonia di gusti. Tra i crudi, un carpaccio di capasanta all'ananas e un crudo di gamberi con fragole sono stati tra i miei preferiti, tra i classici veneziani, il baccalà mantecato e le sarde in saor ci sono letteralmente esplosi in bocca, un florilegio di sapore.
Le portate successive, tutte a base di pesce, anche se nel menù ci sono diverse proposte di terra, sono state tutte degne di nota, dai tagliolini (fatti in casa) capesante e asparagi alla grigliata di pesce mista. Per concludere un tiramisù in coppa, anche'esso homemade, cremoso e dolce al punto giusto.

E allora, cosa aspettate!!! convincete fidanzati e mariti a portarvi a Venezia per un week end romantico o andateci con chi volete... qui c'è un piccolo angolo di paradiso che vi attende.
Antipasto Crudo

Osteria Antico Giardinetto
Calle dei morti 2253
Santa Croce 30135 Venezia
Tel 041.722882
www.anticogiardinetto.it

domenica 30 settembre 2012

Borek turchi con mele, porri e pancetta

Questa ricettina sfiziosa l'ho vista in tv, in uno di quei programmi che ti rifanno il ristorante se sei sull'orlo del fallimento e creano un nuovo menù se il tuo non è particolarmente "interessante", si insomma, se fa pietà.
La chef Lynn Crawford ha inventato questa variante dei borek, un piatto turco a base di pasta fillo.
Li ho fatti una sera a degli amici e sono rimasti entusiasti, quindi ve li ripropongo qui nel blog. Sono ottimi come stuzzichini, il contrasto dolce e salato li rende davvero particolari.

Ingredienti:

1 tazza di pancetta dolce a cubetti
2 tazze di mele tagliate a cubetti (io uso le golden)
1 tazza di porri tagliati a julienne
2 cucc. di miele
2 cucc. di prezzemolo tritato
8 fogli di pasta fillo
2 cucc di burro

Procediamo facendo soffriggere la pancetta in una padella antiaderente, una volta che è ben rosolata e croccante aggiungiamo i porri.
Quando i porri sono diventati belli morbidi possiamo aggiungere le mele, il miele e il prezzemolo. Cuociamo a fuoco moderato per due minuti.
Nel frattempo accendiamo il forno a 180° e a parte facciamo sciogliere senza che si colori i due cucchiai di burro.
Togliamo dal fuoco e lasciamo raffreddare il composto.
Prepariamo un tagliere su cui stenderemo la pasta fillo che vi ricordo non va lasciata molto tempo all'aria altrimenti si secca e potete buttarla, quindi tirate fuori due fogli alla volta e il resto rimettetelo in frigo.
Stendete un foglio di pasta sul tagliere e spennellatelo con il burro fuso, poi mettetegli sopra l'altro foglio di pasta fillo e fate aderire bene. Dividete la pasta in strisce di circa 7-8 cm tagliandole con un coltello. Alla fine di ogni striscia mettete un cucchiaio di composto e arrotolatelo come si fa quando si piegano i sacchetti. Ho fatto una foto durante la piegatura e spero possa illuminarvi.






State attenti che il composto non strabordi e che rimanga ben contenuto nella pasta fillo. Per chiudere spennellate ancora con un po' di burro.
Fatto questo mettete su una teglia con carta forno il borek e continuate così fino a che finite tutti i fogli di pasta fillo.
Infornate per circa 6 minuti fino a che i borek saranno ambrati, non devono colorirsi troppo.
Mangiateli ancora tiepidi.



sabato 29 settembre 2012

Pisarei, fasò e gamberi

Per provare una cosa nuova ma pertendo da una ricetta della tradizione piacentina mi sono inventata questa variante dei famosi "pisarei e fasò",  fasò, per i non indigeni, sono i fagioli.
La differenza fondamentale sta nel sugo che è molto meno ristretto di quello originale e con l'aggiunta di gamberi, mazzancolle per la precisione.
La foto non è delle mie migliori ma quando devo farle prima di portare in tavola, e ho ospiti, vengo colta da improvvisa ansia e non me ne viene bene una!

Passiamo alla ricetta:
per 4 persone

per i pisarei
300 gr farina
100 gr pangrattato (fine)
acqua

per il sugo
gr 250 fagioli borlotti già lessati
3 cucchiai olio di oliva
gr 30 pancetta
1 cipolla piccola
gr 400 pelati
20 code di mazzancolle
1 cucc. di brandy
sale e pepe q.b.


Dopo avere setacciato la farina su un tagliere di legno, se avete la spianatoia per fare la pasta ancora meglio, aggiungere il pangrattato, mischiarlo alla farina e aggiungere poca acqua tiepida, fino a che l'impasto non raggiunge la giusta consistenza, un po' più duro della pasta all'uovo.
L'impasto va poi diviso a pezzetti da cui ricaveremo come dei vermicelli passandoci sopra il palmo della mano. Una volta che avete fatto tutti i vermicelli potete, con l'aiuto di un coltello, tagliare dei quadrati, max 2 cm, che poi vanno schiacciati con il pollice sul tagliere per dare la caratteristica forma. Se voi siete incapaci di fare questa cosa come me, dategli la forma che volete, io ho usato la grattugia e li ho schiacciati come si fa con gli gnocchi.
Ad ogni modo, metteteli su un vassoio con un po' di farina e coprite con un canovaccio.
Per il sugo iniziamo con il tritare la cipolla e la pancetta che soffriggeremo con 2 cucchiai di olio, una volta che il soffritto è ben rosolato possiamo aggiungere i fagioli (io ne ho usata solo una piccola parte intera, gli altri li ho prima passati per eliminare le bucce e unito la passata di fagioli al soffritto). Lasciamo ben insaporire e poi aggiungiamo i pelati, mescoliamo bene e aggiustiamo di sale e pepe. Se risulta troppo acido mettete un pizzico di zucchero.
A parte, in una padella con un cucchiaio di olio, fate saltare velocemente i gamberi, sfumateli con il brandy e lasciateli colorire ma non cuoceteli troppo.
Quando il sugo vi sembra abbastanza ristretto, quindi diciamo dopo 15-20 minuti che cuoce, aggiungete i gamberi e lasciateli andare a fuoco lento ancora per qualche minuto insieme al sugo.
Lessate i pisarei in acqua salata e quando "vengono su" raccoglieteli con una schiumarola, conditeli e portateli in tavola belli caldi... vi chiederanno il bis!



venerdì 21 settembre 2012

Pollo Fritto...gnam!!!

La difficoltà ogni volta che provavo a friggere il pollo era nel ricreare quella crosta consistente e croccantissima evitando che la carne si asciugasse troppo. Con questa ricetta ci sono riuscita ! Ho anche fritto due cosce intere, cuocendole perfettamente all'interno e ottenendo una buonissima crosta.
Ci vogliono trenta minuti di preparazione e poi il tempo della cottura, se non avete troppo tempo a disposizione scegliete i petti di pollo invece delle cosce e tagliateli a pezzi di circa 6 cm : otterrete un ottimo risultato.

Passiamo ora agli ingredienti:

1 kg di petti pollo anche già affettati ma non troppo sottili (oppure un pollo intero, senza pelle, che poi dividerete in pezzi, dipende dalla vostra abilità o dal tempo che avete)

250 ml di latticello (o buttermilk come si chiama all'estero), se non lo recuperate (io lo trovo solo in Alto Adige dove vendono i prodotti Mila che sono uno dei pochi produttori in Italia) potete tranquillamente usare dello YOGURT MAGRO non troppo denso.

250-300 gr di farina bianca

1 cucchiaio di aromi (potete mettere paprika, cumino, o quello che vi piace di più)

sale e pepe q.b.

Olio per la frittura, io ho usato olio di semi di girasole

Il procedimento è facile, ma dovete seguirlo attentamente e non "barare" sui tempi, altrimenti il risultato non sarà quello sperato.

Una volta preparati i vostri pezzi di pollo immergeteli nel latticello per alcuni minuti, lasciate che si imbevano bene,  una volta pronti, metteteli uno alla volta nella farina alla quale avrete aggiunto gli aromi, il sale e il pepe (se non volete sporcare troppo in giro o fare prima, mettete la farina con gli aromi in un sacchetto di quelli per il freezer e poi aggiungete i pezzi di pollo tutti insieme - scolateli prima- e agitate il sacchetto). Mettete i pezzi di pollo così infarinati su una teglia foderata di carta forno e, quando li avrete messi tutti, copritela con della pellicola trasparente. Il latticello (o lo yogurt) si deve "bere" tutta la farina in modo da creare una pastella, ci vorranno 15-20 minuti.
Nel frattempo preparate una padella con l'olio per friggere, non superate la metà del bordo della padella ma fate in modo che sia abbastanza profonda affinché il vostro pollo sia completamente immerso.
Raggiunta la temperatura per friggere immergete i pezzi nell'olio, se avete fatto pezzi piccoli ci vorranno una decina di minuti perché siano pronti, girateli più volte per farli colorare bene.
Se invece avete utilizzato parti più grandi, come le cosce ci vorrà più tempo, una volta colorate bene, abbassate la fiamma e coprite con un coperchio per una ventina di minuti e poi scoprite e date un ultimo colpo di calore.
Scolate il vostro super pollo fritto e servite bello caldo !



 
 
 
 

Ho trovato questa ricetta d'oltre oceano su www.ricetteamericane.com

mercoledì 12 settembre 2012

Gazpacho rinfrescante

In questi ultimi giorni di caldo è ancora una buona idea fare un bel gazpacho rinfrescante, da servire anche come aperitivo, molto freddo e ben mescolato.
Innanzitutto per poterlo bere è necessario che tutte le verdure siano passate e filtrate, quindi dopo averle passate al mixer o al passino, decidete voi, bisogna filtrarle con un colino in modo che tutte le bucce vengano eliminate dal gazpacho e non si sentano sotto i denti perchè non sarebbe affatto piacevole.

Ingredienti
1 kg di pomodori ramati sodi ma non troppo maturi
2 peperoni rossi sodi
2 cetrioli piccoli
1 cipolla bianca
1 spicchio d'aglio
mezzo bicchiere di aceto bianco
50 gr olio di oliva
uno spruzzo di limone
sale e pepe q.b.

Premessa: tutte le verdure che compongono il gazpacho vanno utilizzate crude, nessuna va cotta, neanche sbollentata.
Procedete frullando o passando al passino i pomodori che avrete tagliato grossolanamente (io uso il passino perchè elimina già un po' di bucce), poi sbucciate i peperoni e i cetrioli e aggiungeteli al pomodoro dopo averli frullati.
Frullate la cipolla e l'aglio e uniteli a quanto avete frullato in precedenza.
Tutto quanto avete frullato fino a questo punto va passato al colino, schiacciando bene sui bordi in modo che tutti i succhi passino ma le bucce restino nel colino.
Aggiungete poi l'aceto, l'olio e il limone, sale e pepe a vs. piacere.
Mescolate bene e mettete in frigo.
Il gazpacho va servito ben freddo, una volta fuori dal frigo agitatelo perchè tende a separarsi durante il "riposo".

Bello fresco eh?!

lunedì 10 settembre 2012

Canederli al formaggio D.O.C.

Eccomi qui di ritorno da una lunga vacanza! Passata soprattutto in Alto Adige dove vado ogni anno in agosto perchè alla calura e alla ressa delle spiagge preferisco la tranquillità e il freschetto delle Dolomiti.
E' stata anche una vacanza di studi culinari, e infatti qui vi presento la ricettta D.O.C dei canederli al formaggio, imparata dalla Sig.ra Hildegard, di Rasun di Anterselva, in Val Pusteria.
La Sig.ra Hildegard, che conosco da alcuni anni, nel periodo estivo, tiene dei corsi nella sua spaziosa cucina, per i turisti, dove insegna le ricette tipiche altoatesine.
Quello che mi piace di Hildegard è che è molto genuina, lei non fa pubblicità a nessun prodotto, vuole solo insegnare le ricette della sua vita, quelle che prepara da anni e che conosce alla perfezione, molte sono anche antiche e non si trovano sui libri di cucina.
Quest'anno ho portato con me mia figlia maggiore, che ha sostituito gli sbuffi e le paranoie della preadolescenza con qualche ora di sano impegno manuale, impastando e confezionando dei perfetti canederli al formaggio.

Se foste interessati questi i recapiti di Hildegard e dell'Associazione turistica di Rasun di Anterselva dove gestiscono le prenotazioni ai corsi:

info@rasen.it (Associazione Turistica Rasun di Anterselva)
info@haus-judith.it (mail della Sig.ra Hildegard)

Ecco gli ingredienti e anche le foto del procedimento:
(per 4 persone)

300 gr di pane raffermo (non deve essere proprio di marmo, basta che sia di un paio di giorni)
250ml di acqua tiepida
2 cucchiai di farina
2 uova
2 cucchiai di pane grattuggiato
3-4 cucchiai di erba cipollina
100 gr di Edamer o Pustertal (della Mila)
60 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
30 gr di burro

Diamo inizio alle danze iniziando a tagliare il pane a cubettini, piccoli, ma non a ridurlo in polvere.
Lo mettiamo in una capiente ciotola alla quale aggiungeremo le due uova intere e inizieremo a mescolare

L'acqua tiepida che abbiamo preparato non va per forza usata tutta ma la aggiungeremo per ammorbidire il composto, quindi iniziamo ad usarne un po'.
Aggiungiamo poi il formaggio Edamer tagliato a cubetti piccoli.

Ora mescoliamo e aggiungiamo l'erba cipollina tagliata fine, il pane grattuggiato e la farina (mescoliamo dopo ogni aggiunta, quasi schiacciando il composto con il cucchiaio).
Se il composto vi sembra troppo secco aggiungete un po' di acqua tiepida e mescolate.
Il pane non si deve sciogliere ma deve mantenere una consistenza altrimenti quando li mettiamo nell'acqua a lessare si disfano.
Ora viene la parte più divertente perchè si usano le mani!
Bagnate le mani (tenete una bacinella dove immergerle di tanto in tanto), prendete una piccola quantità di impasto e iniziate a lavorarla, schiacciandola come per fare una polpettina, formando una specie di uovo. La foto vi sarà di aiuto...

Ora che avete preparato i vostri canederli dovete farli lessare in acqua bollente non salata per pochi minuti, vengono a galla come gli gnocchi.
Cospargete con abbondante Parmigiano e burro fuso.
Nella foto qui sotto un canederlo al formaggio e uno agli spinaci, fatti durante la lezione con Hildegard.

...se avete dei bambini fateli con loro, si divertiranno, se non ne avete fateli con chi volete voi, ma vi assicuro che in compagnia è molto divertente!!!

martedì 7 agosto 2012

Watermelon BBQ Sauce

In previsione dei tanti barbecue di Ferragosto mi congedo per le vacanze estive lasciandovi questa ottima salsa per le puntine di maiale.
Ebbi occasione di assaggiarla durante il mio, ormai lontano, viaggio di nozze in Australia, per la precisione all'Hard Rock Cafè di Melbourne e subito mi colpì per il suo gusto dolciastro e pieno.
Vi lascio la ricetta che è sufficiente per spennellare almeno una ventina di puntine di maiale, meglio il pezzo intero che le puntine già divise.

Ingredienti:

1 cucchiaio di aglio in polvere
1 cucchiaio di cipolla in polvere
1 tazza di polpa di anguria già frullata e senza semi
1 tazza di ketchup
2 tazze di zucchero di canna
2 cucchiai di limone

Si procede mettendo sul fuoco la polpa di anguria in un pentolino con il fondo bello alto perchè non deve bruciare ma ridursi molto, dopo circa 20 minuti la polpa dovrebbe aver consumato abbastanza acqua e quindi potete aggiungere tutti gli altri ingredienti, mescolando per bene e lasciando sul fuoco per circa mezz'ora. Verificate poi voi la consistenza della salsa, deve rimanere appiccicata al cucchiaio per essere pronta. Eventualmente prolungate la cottura.
Lasciate raffreddare la salsa e quando si sarà ben rassodata spennellate le puntine.
Attenzione perchè con questo tipo di cottura, essendo la salsa ricca di zuccheri, subito farà colorire e annerire le puntine, ma non significa che la carne sta bruciando, solo che bruciano gli zuccheri della salsa.
Cuocete a piacimento le puntine poi servitele molto molto calde, se volete rispennellatele con la salsa prima di portarle in tavola.

Ci rivediamo a settembre con tante nuove ricette: blog chiuso per ferie!







domenica 5 agosto 2012

Pasta fredda al salmone

Questa ricettina veloce veloce è stata inventata dalla sottoscritta perchè, da una delle ricette precedenti, erano avanzate delle verdurine scottate (vedi involtini di tacchino alle verdure).
Trovandomi quindi una discreta quantità di verdure già semi cotte le ho passate in padella con dell'olio giusto per farle colorire un poco.
Vanno poi lasciate raffreddare a parte.
Poi ho preso dei tranci di salmone, ho tolto resche e pelle e ne ho ricavato dei cubetti, larghi circa 2 cm, li ho passati anch'essi in padella con dell'olio, poco, perchè il salmone è già piuttosto grasso.
Devono giusto essere scottati pochi minuti perchè il salmone non va mai cotto molto.
Una volta pronti gli ingredienti ho lessato della pasta corta, condita con un goccio d'olio e lasciata raffreddare in un contenitore ampio e poi unita alle verdure e al salmone, condito con olio e pepe e mescolato delicatamente per evitare che il salmone si sfaldi.

Riassumo gli ingredienti:

verdurine a cubetti (carota, zucchina, peperoni) scottate per 10 minuti
salmone in tranci (2 tranci)
olio, sale, pepe
pasta corta

et voila les jeux sont faits!!

mercoledì 1 agosto 2012

Ristorante da Beppina

E' una stupenda giornata estiva, siete in riva ad un lago (e che lago!), un venticello vi accarezza, è ora di pranzo e avete un certo languorino ... attraversando un viottolo si insinua nel vostro naso quel profumino di fritto, ma non quello dei fast food, quello buono, del pesce...ecco questa è la situazione in cui ci siamo trovati a Bardolino, sulle rive del lago di Garda.
Il posto è di quelli alla mano, pulitissimo e con un servizio veloce e cortese.
I piatti sono esclusivamente di fritto, dal misto ai calamari, dai gamberi al pesce di lago, dalle patatine ai bastoncini di pesce (ma fatti in casa - una vera bontà!), un fritto cucinato egregiamente, leggero, croccante al punto giusto.
Il vinello che ci viene offerto è il Chiaretto di Bardolino, un rosè che, sarà perchè era fresco, sarà perchè era buono, è durato poco...
Il locale di cui parlo è il Ristorante Da Beppina, una istituzione a Bardolino, quindi perchè non cogliere l'occasione, visto anche la stupenda località dove è situato, per organizzare una bella gita sul lago di Garda?
Meglio prenotare però...

Da Beppina
Via Goffredo Mameli, 22  - Bardolino VR
Tel 045.7210387

martedì 31 luglio 2012

Pollo limonato

Questa ricetta è l'ideale per il pollo alla piastra. Perchè dà un gusto particolarissimo al pollo e lo rende molto meno grasso, almeno nel gusto.
La ricetta di "partenza" è di Simone Rugiati ma io l'ho un po' cambiata più che altro per praticità.
La differenza fondamentale sta nell'olio profumato alla citronella (o lemongrass) che faccio molta fatica a reperire e devo ordinare almeno una settimana prima al mio ortolano perchè nei supermercati non si trova.
Quindi io non metterò in infusione l'olio, il lime a pezzi e il lemongrass a pezzi e non li pesterò nel mortaio, per poi filtrarli e aggiungerli alla marinata, ma voi siete liberi di farlo se recuperate l'ingrediente, che è profumatissimo ma più latitante di un boss della mafia...


Passiamo ora agli ingredienti

6 cosce o 6 sovracosce (o un misto dei due, meglio no il petto perchè rimane troppo asciutto)

per la marinata
olio 3 cucchiai (se fate quello al lemongrass mettete solo quello!)
succo di 1 limone
succo di 1 lime
zenzero 1 pezzo
scorze di limone e di lime
senape 1 cucchiaio
curry 1 cucc.no
paprika 1 cucc.no
sale
pepe

per la salsa
1 vasetto yogurt magro
1 cucchiaio di senape
scorza di limone
olio 2 cucchiai
sale
pepe

Il procedimento è molto semplice: io prendo un bel sacchetto di quelli per il congelamento, grande, metto tutti gli ingredienti della marinata nel sacchetto e li mischio per bene, aggiungo il pollo a cui ho tolto la pelle, lo "massaggio" letteralmente in modo che tutto il condimento si distribuisca uniformemente sui vari pezzi di carne, chiudo il sacchetto e metto in frigo per 1 ora o più, preparo poi la salsa mischiando gli ingredienti e mettendo poi quanto ottenuto in frigo.
Il pollo andrà poi cotto su una piastra molto calda o una griglia, o una padella antiaderente, dipende un po' da quali sono le dotazioni del vostro regno culinario!



Servire poi con la salsa a parte.
Da proporre anche per una grigliata tra amici al posto dei soliti spiedini....di sicuro sarà un'idea originale!

giovedì 26 luglio 2012

Involtini di tacchino con verdure

Emma, la mia mamma, è una personcina molto originale, fuori dal comune, quindi, volendo riportare una sua ricetta non potevo mica scrivere del suo ragù o della torta allo yogurt, ci voleva qualcosa di non comune, come questi involtini.
Possono sembrare scontati ma non lo sono, merito del porro, del pepe verde, del limone e del timo che creano questo sughetto meraviglioso e gustosissimo che li rende speciali.

Passiamo alla ricetta:

6 fettine di tacchino battute
1 carota
1 zucchina
mezzo peperone rosso
mezzo peperone giallo
1 porro
brodo di carne fresco o granulare
limone
olio
pepe verde
timo

Tagliare a cubettini la carota, la zucchina e i peperoni (quelli bravi direbbero fare una brunoise), tagliare le estremità del porro e tagliarlo in due per il lungo, sciacquarlo bene e sbollentarlo per pochi minuti, deve diventare morbido ma non si deve rompere.
Anche le verdurine vanno sbollentate per 10 minuti, poi scolate e salate.
Una volta che abbiamo preparato le verdure stendiamo sul tagliere le fettine, le saliamo e riempiamo con un cucchiaio abbondante del mix di verdure, chiudiamo l'involtino con degli stuzzicadenti.
Quando avete terminato di avvolgere tutte e sei le fettine prendete il porro diviso in due e lo stendete sul tagliere, facendo i modo che le singole "foglie" siano separate.
Prendete un involtino e avvolgete una foglia di porro come doveste fare un pacchettino, procedete poi con un'altra foglia dall'altro lato (nel frattempo togliete gli stuzzicadenti, l'involtino dovrebbe tenere, se così non fosse lasciateli). Fate la stessa operazione con gli altri involtini.
Per cuocerli versate 4 cucchiai di olio in una padella antiaderente con 3 cucchiaini di pepe verde, lasciate scaldare e poi mettete gli involtini nella padella, lasciate dorare da entrambi i lati avendo cura di non rompere le foglie del porro.
Per accelerare la cottura versate un bicchiere di brodo caldo e coprite con un coperchio per una decina di minuti, poi scoprite e lasciate ridurre il fondo di cottura. Quando sono pronti togliete gli involtini dalla padella e in questa versate il succo di un limone e alcune foglie di timo, meglio se fresco. Nappate gli involtini con questo sughetto strepitoso e serviteli su un letto di insalatina fresca. Mmmmm che bonta! W la mamma!!!

martedì 24 luglio 2012

Ghiacciolo a merenda!

L'ora della merenda è appena passata e ho proposto alle creature questi ghiacciolini alla frutta fresca. Di facilissima preparazione, sono belli da presentare oltre che buoni.
Per 6 ghiaccioli:

1 confezione di more
1 confezione di lamponi
1 confezione di mirtilli
2 fette di melone
zucchero
limone
sciroppo di granatina
6 stampini per fare i ghiaccioli (possono essere sostituiti con 6 bicchieri di plastica)

Si procede come per fare una comune macedonia, si taglia il melone a cubetti e si unisce ai frutti di bosco, zucchero a piacere, una spruzzata di limone.
A parte prepariamo una tazza di acqua e sciroppo di granatina.
Riempite poi i singoli stampini con la frutta e versate alla fine lo sciroppo, non fino al bordo perché l'acqua quando ghiaccia aumenta di volume e rischiate che esca dallo stampino.
Ora non resta che attendere che il tutto si congeli a dovere e poi potrete dare un bel morso alla frutta ghiacciata!

Chef al cinema!

All'inizio di luglio, incuriosita dal titolo, sono andata al cinema con il maritino e la giovane ragazza (bambina non si può più dire) a vedere "Chef", il piccoletto era al mare, beato lui.
E' un film francese, il regista è Daniel Cohen, per me un totale sconosciuto, ma interpretato dal bravissimo Jean Reno al quale è affiancato il più giovane Michael Youn. La storiella è banalotta e anche a tratti scontata ma divertente, di quelle commedie leggere che fanno sorridere senza bisogno di epiteti o donnette seminude.
Jean Reno veste il ruolo di un famoso chef che non vuole adeguarsi alla cucina più moderna (e sinceramente io condivido la sua posizione, almeno per come viene vista la cucina moderna nel film), quella molecolare, pena la perdita di una stella e quindi del suo rinomato ristorante; il carattere del personaggio è molto simile a quello che interpretava in Wasabi, molto duro e anaffettivo, ma poi si scoprirà che un cuore ce lo ha..eccome!!
L'altro è un giovane chef, troppo giovane e troppo bravo, che si ostina a proporre ai camionisti delle trattorie dove trova impiego, piatti sofisticatissimi della cucina francese ricavando solo insulti dai suoi genuini clienti. L'incontro tra i due sarà fatale.
Per chi è appassionato di cucina sono costruite molto bene le scene di preparazione dei piatti, anche quelli "molecolari", che hanno il loro fascino, non ci sono dubbi... e ricordate: l'aceto di sambuco, è fondamentale!!!
La pellicola è oggi ancora in programmazione nei principali cinema.


domenica 22 luglio 2012

Riso Venere al 4cento

La scorsa settimana ho passato una piacevolissima serata in un locale di Milano famoso per gli aperitivi in giardino, tra le varie stuzzicherie c'era un riso freddo con gamberi e verdure che ho voluto rifare a casa, penso non manchi nulla, ma è così semplice che non serviva neanche prendere nota degli ingredienti.

Per 4 persone

riso venere 300 gr
code di mazzancolle o gamberi 20
pomodori piccadilly una decina
1 gambo di sedano verde
sale pepe paprica

Fare lessare il riso (attenzione, seguite le istruzioni della confezione, ci vuole più tempo del riso comune) in acqua salata.
Scolarlo e lasciarlo raffreddare condendolo con un po' d'olio, sale e pepe.
Nel frattempo che cuoce il riso potete scottare i gamberi che avrete privato della corazza (basta un minuto, si cuociono subito), scolarli e condirli con olio, sale, pepe e un pizzico di paprica che secondo me ci sta bene.
Lavare e tagliare in due i pomodori e a rondelle piuttosto sottili il sedano.
Unite i gamberi, i pomodori e il sedano al riso, aggiustate di sale.
Più veloce a farsi che a dirsi...

lunedì 16 luglio 2012

Ristorante dei Cantoni - Longiano (FC)

Di ritorno da Cesenatico, dopo aver ritirato il piccoletto dal camp estivo di basket, abbiamo fatto una  puntatina, allungando un po' la strada, in quel di Longiano, ameno borgo medioevale, intenzionati a pranzare al Ristorante dei Cantoni, decantato da una guida enogastronomica.
In effetti c'è poco da dire, la guida non sbagliava... appena entrati subito abbiamo capito di aver fatto centro, arredo perfetto di quelli che dici "se mai avrò un ristorante sarà così",  tavoli apparecchiati con una tovaglia stampata a mano (o così sembra) con un motivetto di foglie e rami molto elegante ma anche discreto, sedie chiare, qualche arredo shabby chic (come si dice adesso). All'ingresso un grande tavolo con vari contenitori in vetro con biscotti e caramelle che cattura l'attenzione dei più piccini.
Ci fanno accomodare in terrazza, ombreggiata perfettamente e anche ventilata, in modo da evitare l'effetto cappa tipico dei locali con i gazebo, servizio gentile e affabile, portano subito dei cuscini per rialzare il piccoletto e ascoltano le richieste della preadoloscente in preda a crisi di coscienza visto che in lista c'è lo gnocco fritto...alla fine glielo porteranno lo stesso insieme alla piada (con farina integrale) e al crudo...e lei lo mangierà avidamente...
Poche voci nel menù, studiate a puntino, pasta fresca fatta in casa, piattini sfiziosi, filetto di manzo proposto in varie cotture, dolci fatti in casa; ordino una insalata tiepida di funghi porcini alla griglia, rucola e parmigiano: da urlo!
Passo poi ai tortellacci ripieni di caciottina con salsa di fiori di zucca, vacillo...davvero spettacolari, arrivata a questo punto, se tanto mi da tanto, penso che non posso non ordinare il dolce: tris di creme al cucchiaio (creme brulé, bianco mangiare e mascarpone), spettacolare.
Ci portano anche una minimacedonia in omaggio e lasciano palleggiare Luca con la palla da basket nella parte di gazebo rimasta vuota, lui che dopo 10 minuti che è a tavola si deve sgranchire le gambe apprezza molto e non rompe neanche un bicchiere! Insomma, gentilissimi, ambiente elegante ma senza impegnare, disponibili con i ragazzini.
Passeggiatina nel borgo per smaltire più che altro il vino e poi si torna a casa.
Se questa estate siete in vacanza in Riviera Romagnola fateci un salto, le vostre papille vi ringrazieranno!

http://www.ristorantedeicantoni.it/

domenica 15 luglio 2012

Millefoglie di manzo e mela verde

Luglio col bene che ti voglio...ma quanto sei caldo!!!
Per combattere la calura un bel pranzetto con cibi freschi e soprattutto rinfrescanti è quello che ci vuole.
Questa ricetta è della chef Laura Ravaioli, ormai la propongo da qualche tempo e l'applauso a fine pranzo è assicurato (è così che i miei figli comunicano il loro apprezzamento).
La preparazione è molto semplice ma siccome si utilizza la pasta fillo ci sono un pario di punti cruciali da tenere in considerazione... ora vi spiego..

Ingredienti per 4 persone

Carpaccio di manzo 450 gr
1 mela verde
1 foglio di pasta fillo (2 se volete fare + di 4 strati a testa)
burro
olio
senape
limone

Innanzitutto occupiamoci delle "foglie":
Riscaldate il forno a 150°.
La pasta fillo viene venduta in fogli arrotolati doppi, per questa ricetta ne basta uno, quindi quello che avanza rimettetelo subito in frigo perchè se si secca potete buttarlo via.
Mettiamo il foglio (doppio) sul tagliere, lo spenneliamo con del burro fuso e lo tagliamo a rettangoli delle stessa misura (circa 12 X 6 cm). Prendiamo i rettangoli e li mettiamo in una teglia bassa foderata con carta forno, li mettiamo in forno ma stiamo con il muso davanti al forno perchè ci vogliono 2 minuti perchè si dorino, 4 perchè brucino (parlo per esperienza).
Una volta tolti i rettangoli dal forno li lasciamo raffreddare.
Ora pensiamo alla mela verde: lavata, tagliata a fettine sottili (lasciate la buccia) e spruzzata con gocce di limone.
Prepariamo infine la salsa. In una ciotolina stemperiamo due cucchiaini di senape (quella buona), olio (almeno il doppio della quantità di senape), una spruzzata di limone, emulsionate brevemente con una frustina senza che la salsa si "beva" tutto l'olio ma in modo che rimanga comunque separato.
Ora non resta che fare i piani della nostra millefoglie, alterniamo quindi pasta fillo, manzo, mele e salsina, così fino all'altezza che desiderate (penso che 4 piani di pasta fillo siano perfetti, 5 sono troppo alti per infilare il boccone in bocca).
Beh fatemi sapere!!!!