martedì 31 luglio 2012

Pollo limonato

Questa ricetta è l'ideale per il pollo alla piastra. Perchè dà un gusto particolarissimo al pollo e lo rende molto meno grasso, almeno nel gusto.
La ricetta di "partenza" è di Simone Rugiati ma io l'ho un po' cambiata più che altro per praticità.
La differenza fondamentale sta nell'olio profumato alla citronella (o lemongrass) che faccio molta fatica a reperire e devo ordinare almeno una settimana prima al mio ortolano perchè nei supermercati non si trova.
Quindi io non metterò in infusione l'olio, il lime a pezzi e il lemongrass a pezzi e non li pesterò nel mortaio, per poi filtrarli e aggiungerli alla marinata, ma voi siete liberi di farlo se recuperate l'ingrediente, che è profumatissimo ma più latitante di un boss della mafia...


Passiamo ora agli ingredienti

6 cosce o 6 sovracosce (o un misto dei due, meglio no il petto perchè rimane troppo asciutto)

per la marinata
olio 3 cucchiai (se fate quello al lemongrass mettete solo quello!)
succo di 1 limone
succo di 1 lime
zenzero 1 pezzo
scorze di limone e di lime
senape 1 cucchiaio
curry 1 cucc.no
paprika 1 cucc.no
sale
pepe

per la salsa
1 vasetto yogurt magro
1 cucchiaio di senape
scorza di limone
olio 2 cucchiai
sale
pepe

Il procedimento è molto semplice: io prendo un bel sacchetto di quelli per il congelamento, grande, metto tutti gli ingredienti della marinata nel sacchetto e li mischio per bene, aggiungo il pollo a cui ho tolto la pelle, lo "massaggio" letteralmente in modo che tutto il condimento si distribuisca uniformemente sui vari pezzi di carne, chiudo il sacchetto e metto in frigo per 1 ora o più, preparo poi la salsa mischiando gli ingredienti e mettendo poi quanto ottenuto in frigo.
Il pollo andrà poi cotto su una piastra molto calda o una griglia, o una padella antiaderente, dipende un po' da quali sono le dotazioni del vostro regno culinario!



Servire poi con la salsa a parte.
Da proporre anche per una grigliata tra amici al posto dei soliti spiedini....di sicuro sarà un'idea originale!

giovedì 26 luglio 2012

Involtini di tacchino con verdure

Emma, la mia mamma, è una personcina molto originale, fuori dal comune, quindi, volendo riportare una sua ricetta non potevo mica scrivere del suo ragù o della torta allo yogurt, ci voleva qualcosa di non comune, come questi involtini.
Possono sembrare scontati ma non lo sono, merito del porro, del pepe verde, del limone e del timo che creano questo sughetto meraviglioso e gustosissimo che li rende speciali.

Passiamo alla ricetta:

6 fettine di tacchino battute
1 carota
1 zucchina
mezzo peperone rosso
mezzo peperone giallo
1 porro
brodo di carne fresco o granulare
limone
olio
pepe verde
timo

Tagliare a cubettini la carota, la zucchina e i peperoni (quelli bravi direbbero fare una brunoise), tagliare le estremità del porro e tagliarlo in due per il lungo, sciacquarlo bene e sbollentarlo per pochi minuti, deve diventare morbido ma non si deve rompere.
Anche le verdurine vanno sbollentate per 10 minuti, poi scolate e salate.
Una volta che abbiamo preparato le verdure stendiamo sul tagliere le fettine, le saliamo e riempiamo con un cucchiaio abbondante del mix di verdure, chiudiamo l'involtino con degli stuzzicadenti.
Quando avete terminato di avvolgere tutte e sei le fettine prendete il porro diviso in due e lo stendete sul tagliere, facendo i modo che le singole "foglie" siano separate.
Prendete un involtino e avvolgete una foglia di porro come doveste fare un pacchettino, procedete poi con un'altra foglia dall'altro lato (nel frattempo togliete gli stuzzicadenti, l'involtino dovrebbe tenere, se così non fosse lasciateli). Fate la stessa operazione con gli altri involtini.
Per cuocerli versate 4 cucchiai di olio in una padella antiaderente con 3 cucchiaini di pepe verde, lasciate scaldare e poi mettete gli involtini nella padella, lasciate dorare da entrambi i lati avendo cura di non rompere le foglie del porro.
Per accelerare la cottura versate un bicchiere di brodo caldo e coprite con un coperchio per una decina di minuti, poi scoprite e lasciate ridurre il fondo di cottura. Quando sono pronti togliete gli involtini dalla padella e in questa versate il succo di un limone e alcune foglie di timo, meglio se fresco. Nappate gli involtini con questo sughetto strepitoso e serviteli su un letto di insalatina fresca. Mmmmm che bonta! W la mamma!!!

martedì 24 luglio 2012

Ghiacciolo a merenda!

L'ora della merenda è appena passata e ho proposto alle creature questi ghiacciolini alla frutta fresca. Di facilissima preparazione, sono belli da presentare oltre che buoni.
Per 6 ghiaccioli:

1 confezione di more
1 confezione di lamponi
1 confezione di mirtilli
2 fette di melone
zucchero
limone
sciroppo di granatina
6 stampini per fare i ghiaccioli (possono essere sostituiti con 6 bicchieri di plastica)

Si procede come per fare una comune macedonia, si taglia il melone a cubetti e si unisce ai frutti di bosco, zucchero a piacere, una spruzzata di limone.
A parte prepariamo una tazza di acqua e sciroppo di granatina.
Riempite poi i singoli stampini con la frutta e versate alla fine lo sciroppo, non fino al bordo perché l'acqua quando ghiaccia aumenta di volume e rischiate che esca dallo stampino.
Ora non resta che attendere che il tutto si congeli a dovere e poi potrete dare un bel morso alla frutta ghiacciata!

Chef al cinema!

All'inizio di luglio, incuriosita dal titolo, sono andata al cinema con il maritino e la giovane ragazza (bambina non si può più dire) a vedere "Chef", il piccoletto era al mare, beato lui.
E' un film francese, il regista è Daniel Cohen, per me un totale sconosciuto, ma interpretato dal bravissimo Jean Reno al quale è affiancato il più giovane Michael Youn. La storiella è banalotta e anche a tratti scontata ma divertente, di quelle commedie leggere che fanno sorridere senza bisogno di epiteti o donnette seminude.
Jean Reno veste il ruolo di un famoso chef che non vuole adeguarsi alla cucina più moderna (e sinceramente io condivido la sua posizione, almeno per come viene vista la cucina moderna nel film), quella molecolare, pena la perdita di una stella e quindi del suo rinomato ristorante; il carattere del personaggio è molto simile a quello che interpretava in Wasabi, molto duro e anaffettivo, ma poi si scoprirà che un cuore ce lo ha..eccome!!
L'altro è un giovane chef, troppo giovane e troppo bravo, che si ostina a proporre ai camionisti delle trattorie dove trova impiego, piatti sofisticatissimi della cucina francese ricavando solo insulti dai suoi genuini clienti. L'incontro tra i due sarà fatale.
Per chi è appassionato di cucina sono costruite molto bene le scene di preparazione dei piatti, anche quelli "molecolari", che hanno il loro fascino, non ci sono dubbi... e ricordate: l'aceto di sambuco, è fondamentale!!!
La pellicola è oggi ancora in programmazione nei principali cinema.


domenica 22 luglio 2012

Riso Venere al 4cento

La scorsa settimana ho passato una piacevolissima serata in un locale di Milano famoso per gli aperitivi in giardino, tra le varie stuzzicherie c'era un riso freddo con gamberi e verdure che ho voluto rifare a casa, penso non manchi nulla, ma è così semplice che non serviva neanche prendere nota degli ingredienti.

Per 4 persone

riso venere 300 gr
code di mazzancolle o gamberi 20
pomodori piccadilly una decina
1 gambo di sedano verde
sale pepe paprica

Fare lessare il riso (attenzione, seguite le istruzioni della confezione, ci vuole più tempo del riso comune) in acqua salata.
Scolarlo e lasciarlo raffreddare condendolo con un po' d'olio, sale e pepe.
Nel frattempo che cuoce il riso potete scottare i gamberi che avrete privato della corazza (basta un minuto, si cuociono subito), scolarli e condirli con olio, sale, pepe e un pizzico di paprica che secondo me ci sta bene.
Lavare e tagliare in due i pomodori e a rondelle piuttosto sottili il sedano.
Unite i gamberi, i pomodori e il sedano al riso, aggiustate di sale.
Più veloce a farsi che a dirsi...

lunedì 16 luglio 2012

Ristorante dei Cantoni - Longiano (FC)

Di ritorno da Cesenatico, dopo aver ritirato il piccoletto dal camp estivo di basket, abbiamo fatto una  puntatina, allungando un po' la strada, in quel di Longiano, ameno borgo medioevale, intenzionati a pranzare al Ristorante dei Cantoni, decantato da una guida enogastronomica.
In effetti c'è poco da dire, la guida non sbagliava... appena entrati subito abbiamo capito di aver fatto centro, arredo perfetto di quelli che dici "se mai avrò un ristorante sarà così",  tavoli apparecchiati con una tovaglia stampata a mano (o così sembra) con un motivetto di foglie e rami molto elegante ma anche discreto, sedie chiare, qualche arredo shabby chic (come si dice adesso). All'ingresso un grande tavolo con vari contenitori in vetro con biscotti e caramelle che cattura l'attenzione dei più piccini.
Ci fanno accomodare in terrazza, ombreggiata perfettamente e anche ventilata, in modo da evitare l'effetto cappa tipico dei locali con i gazebo, servizio gentile e affabile, portano subito dei cuscini per rialzare il piccoletto e ascoltano le richieste della preadoloscente in preda a crisi di coscienza visto che in lista c'è lo gnocco fritto...alla fine glielo porteranno lo stesso insieme alla piada (con farina integrale) e al crudo...e lei lo mangierà avidamente...
Poche voci nel menù, studiate a puntino, pasta fresca fatta in casa, piattini sfiziosi, filetto di manzo proposto in varie cotture, dolci fatti in casa; ordino una insalata tiepida di funghi porcini alla griglia, rucola e parmigiano: da urlo!
Passo poi ai tortellacci ripieni di caciottina con salsa di fiori di zucca, vacillo...davvero spettacolari, arrivata a questo punto, se tanto mi da tanto, penso che non posso non ordinare il dolce: tris di creme al cucchiaio (creme brulé, bianco mangiare e mascarpone), spettacolare.
Ci portano anche una minimacedonia in omaggio e lasciano palleggiare Luca con la palla da basket nella parte di gazebo rimasta vuota, lui che dopo 10 minuti che è a tavola si deve sgranchire le gambe apprezza molto e non rompe neanche un bicchiere! Insomma, gentilissimi, ambiente elegante ma senza impegnare, disponibili con i ragazzini.
Passeggiatina nel borgo per smaltire più che altro il vino e poi si torna a casa.
Se questa estate siete in vacanza in Riviera Romagnola fateci un salto, le vostre papille vi ringrazieranno!

http://www.ristorantedeicantoni.it/

domenica 15 luglio 2012

Millefoglie di manzo e mela verde

Luglio col bene che ti voglio...ma quanto sei caldo!!!
Per combattere la calura un bel pranzetto con cibi freschi e soprattutto rinfrescanti è quello che ci vuole.
Questa ricetta è della chef Laura Ravaioli, ormai la propongo da qualche tempo e l'applauso a fine pranzo è assicurato (è così che i miei figli comunicano il loro apprezzamento).
La preparazione è molto semplice ma siccome si utilizza la pasta fillo ci sono un pario di punti cruciali da tenere in considerazione... ora vi spiego..

Ingredienti per 4 persone

Carpaccio di manzo 450 gr
1 mela verde
1 foglio di pasta fillo (2 se volete fare + di 4 strati a testa)
burro
olio
senape
limone

Innanzitutto occupiamoci delle "foglie":
Riscaldate il forno a 150°.
La pasta fillo viene venduta in fogli arrotolati doppi, per questa ricetta ne basta uno, quindi quello che avanza rimettetelo subito in frigo perchè se si secca potete buttarlo via.
Mettiamo il foglio (doppio) sul tagliere, lo spenneliamo con del burro fuso e lo tagliamo a rettangoli delle stessa misura (circa 12 X 6 cm). Prendiamo i rettangoli e li mettiamo in una teglia bassa foderata con carta forno, li mettiamo in forno ma stiamo con il muso davanti al forno perchè ci vogliono 2 minuti perchè si dorino, 4 perchè brucino (parlo per esperienza).
Una volta tolti i rettangoli dal forno li lasciamo raffreddare.
Ora pensiamo alla mela verde: lavata, tagliata a fettine sottili (lasciate la buccia) e spruzzata con gocce di limone.
Prepariamo infine la salsa. In una ciotolina stemperiamo due cucchiaini di senape (quella buona), olio (almeno il doppio della quantità di senape), una spruzzata di limone, emulsionate brevemente con una frustina senza che la salsa si "beva" tutto l'olio ma in modo che rimanga comunque separato.
Ora non resta che fare i piani della nostra millefoglie, alterniamo quindi pasta fillo, manzo, mele e salsina, così fino all'altezza che desiderate (penso che 4 piani di pasta fillo siano perfetti, 5 sono troppo alti per infilare il boccone in bocca).
Beh fatemi sapere!!!!